La storia che leggiamo sui libri di scuola non sempre è riportata fedelmente. Esistono, infatti, delle bugie storiche che, di certo, non sono attinenti ai fatti realmente accaduti e che hanno influenzato la società, dal punto di vista sociale, politico, scientifico e artistico. Scopriamo le 5 bugie più grandi della storia.
L'uomo di Piltdown fu rinvenuto da Charles Dawson nel 1920 in una cava del Sussex, nella quale furono ritrovati pezzi di cranio e una mandibola, ancora dotata di molari. Una ricerca estenuante che era iniziata, a partire dal 1859, quando Charles Darwin pubblicò "Le origini della specie". In realtà, negli anni successivi, diversi test scientifici dimostrarono che i resti erano datati "solamente" 600 anni e che la mandibola apparteneva a un orango.
Come saprete, dopo la rivoluzione russa, la famiglia regnante dei Romanov fu completamente sterminata dai bolscevichi nel 1918, affinché nessun familiare potesse perpetrare il potere reale e governare ancora la Russia. In realtà, iniziarono a circolare diverse voci, secondo le quali un membro della famiglia reale fosse riusciuto a fuggire. Si trattava di Anna Anderson che dichiarava la sua provenienza reale: la donna fu ricoverata, poi, dopo aver tentato di togliersi la vita. La donna, con molta probabilità, finse di essere una reale per cercare di accaparrarsi l'eredità. Un gruppo di esperti solo poci anni fa, ossia nel 2009, mediante l'analisi del DNA conferono che la donna, morta nel 1984, era un'impostore.
Bernie Madoff, ex presidente del NASDAQ, truffò i suoi investitori, mediante una società di investimento: ricavò oltre 50 miliardi di dollari, utilizzando lo schema architettato da Charles Ponzi, secondo il quale un impresario convince a farsi dare grandi somme di denaro dall'investitore, promettendo a quest'ultimi enormi profitti. L'investimento, però, non avviene, ma va a pagare gli investitori precedentinvece di investire l’intera cifra, però, si tiene buona parte della fetta per se e utilizza i fondi dei nuovi investitori per ripagare gli investitori precedenti.
Han Van Meegeren non ebbe molta considerazione come artista: pertanto, decise di ingannare gli esperti d'arte del suo tempo, riproducendo fedelmente un quadro di Vermeer "I discepoli di Emmaus". L'artista vendette l'opera a un membro del governo nazista tedesco. Una mossa azzardata che l'uomo, dopo la guerra, pagò a caro prezzo: infatti, fu messo in prigione e costretto a dipingere nuovamente una riproduzione fedele del quadro, per dimostrare, appunto, ai giudici che aveva truffato con un falso.
La guerra tra i Greci e i Troiani fu molto sanguinosa e durò per oltre dieci anni. Quando i Troiani credettero che il nemico si fosse arreso e che avesse porto un pacco in segno di resa, scoprirono che nulla era come sembrava: infatti, dal ventre del cavallo, fuoriuscirono dei soldati che vinsero la guerra, ingannando i nemici.