Sulla faccia della Terra esistono tante lingue: l'italiano, il tedesco, il francese, lo spagnolo e chi più ne ha, più metta. Ci sono anche lingue considerate "morte", ormai in disuso come il latino. Però, c'è da dire, che in alcune parti del mondo sono ancora in uso dei linguaggi, tenuti ancora in vita da piccolissime minoranze. Scopriamo quali sono le 5 lingue più strane.
La lingua arcia, appartenente all'etnia Arci, è parlata esclusivamente nella Repubblica del Daghestan, in Russia. Sono 970 le persone che la tengono ancora in vita (secondo i dati elaborati nell'anno 2010, in otto villaggi situati a meridione del territorio in questione).
Una lingua che si fischia: parliamo del fischio di La Gomera, un'isola che fa parte delle Canarie. Questo tipo di linguaggio era utilizzato dai pastori per comunicare tra loro attraverso i burroni, anche a moltissimi chilometri di distanza. Questa lingua è utilizzata, attualmente, nell'isola de El Hierro: esso è composto di otto suoni, quattro vocali e quattro consonanti, che permettono di far esprimere ben 4.000 concetti. Non male per un fischio!
Questa lingua si parla di Sudafrica e Lesotho, da 8 milioni di persone, a differenza di altre parlate da minoranze. Rappresenta la lingua madre, infatti, del Capo Orientale, parlata dal 78,8% degli abitanti.
Questa lingua viene parlata dall'omonima popolazione indigena, che risiede in Amazzonia. Ogni parola può avere più significanti, pertanto è di difficile comprensione. Essa è composta da sette consonanti e tre vocali: anche in questo caso, i concetti si esprimono con i fischi.
Questa lingua è una delle più sconosciute al mondo ed è parlata nell'Africa Sudoccidentale, ossia in Namibia e nel Botswana e fa parte del ceppo delle lingue khoisan. Viene chiamata anche lingua Tsasi (del ceppo delle lingue tuu). La parlano 4.000 persone circa e si tratta di una lingua tonale, con tante consonsanti clic, che si producono facendo schioccare la lingua contro i denti o contro il palato.