Successe un putiferio in tutto il paese
e fu la Lucia a farne le spese :
spalla lussata, versamento a un ginocchio
ed un disgustoso catarro in un occhio.
Si recarono quindi dal Padre Cappuccino
che organizzo' la fuga evitando casino:
si mimetizzarono come camaleonti
e con varie bestemmie salutarono i monti.
Che notte per Renzo : ne' fica ne' ano ,
Lucia partì per Monza e lui per Milano.
La sposa promessa tra il freddo ed il vento
giunse stremata fino ad un convento,
dove comandava una tale Gertrude,
la porcona-monaca con vulva che prude
che godeva a Monza, il Manzoni accenna,
facendosela scicanare da Prost e da Senna.
Appena Rodrigo udì dell'accaduto
mollo' una cureggia e tiro' un grosso sputo,
urlo' agli scagnozzi : "Voglio Lucia !
Cercatemela e portatemela, ovunque sia !"
Nel frattempo a Milano giungeva lo sposo
poco contento e abbastanza furioso,
ragionava tra se' : "Ma mondo stoppino...
non trombo Lucia e qui fo' il cretino !".
Ma giunta era l'ora di far colazione
ed agognando Renzo un bel bombolone
si reco' presso il Forno alle Grucce....
Borda!
Briosce per aria come cartucce :
peggio della guerra di' quindici-diciotto
volavan panini, schiacciate e un biscotto ;
la gente mirava davvero a far male :
sette contusi per un filone integrale.
Dopo un paio d'ore arrivarono i celerini
che sedarono il tutto tirando crostini.
Renzo si rifugio' in un'osteria
e si sbronzo' alla facciaccia di Lucia.
Avrete gia' inteso che allora a Milano
c'era la crisi della farina e del grano
ma il poero Renzo sapeva un'accidenti
che li' scarseggiavano questi frumenti.
Passeggiava pe' i' centro con un sacco gigante
quando fu controllato da una volante,
fu perquisito e di poi arrestato :
detenzione e spaccio di cantucci di Prato.
Ma non finisce qui l'avvincente romanzo,
Renzo scappò verso l'ora di pranzo :
"Quasi quasi vo' a Bergamo, si' la città l'è brutta,
speriamo almeno un' si tirin la frutta !
Proprio di mele c'ho dietro du' torte...
se mi piglian stavolta c'e' la pena di morte !"
Don Rodrigo in tachicardia
senza il pompino della Lucia,
esclamò : "Perché non c'ho' pensato ?
Basta che avverta l'Innominato !".
Parti' al galoppo, valicava ogni valle
una mano alle briglie ed una alle palle
e appena il cavallo casco' sulla ghiaia
apparve il cartello "Villa Calcinaia".
Rodrigo all'Innominato : "Mio amicone,
con speranza ti chiedo 'sta commissione .
Rapiscimi Lucia, tranquillo e con calma
se non la trovo mi verrà il cardiopalma !"
L'Innominato con cinque teppisti
entro' nel convento senza esser visti :
da tutte le suore Lucia era appartata
il Grifo la vide e le diede una bastonata,
la colpi' con forza, un po' sotto il collo,
lei si squagliò come il pane in ammollo.
Per più di sei giorni la poera Lucia
rimase sdraiata per l'anestesia ;
la poveretta piangeva, piangeva e pregava :
"Madonna... fo' un voto... nessuno mi chiava,
rinuncio ad ogni uomo, niente bambini
da qui finche' non muoio saran ditalini !".
Cosi' lei giuro' sperduta nel Chianti
quando le apparve l'Innominato davanti :
"Poera Lucia, ti vedo un po' pesta,
che hai fatto alla spalla e li sulla testa ?
Davvero mi vergogno e ti chiedo scusa...
non chiamo Rodrigo e ti mando a Ragusa !".
Ma lei torno' al paesello natale
e nel borgo scoppio' un gran carnevale :
baci ed abbracci, strappi di camicia...
nemmeno in curva quando c'era Derticia,
ma si blocco' di colpo la città
quando seppe del voto di castità.
Lucia grido' : "Che Renzo si metta in pace...
il suo uccello lo piglio solo alla brace !".
Milano intanto senza che si sapesse
fu colpita da una forma di aiddiesse :
i rotoli di carta furon presto esauriti
e la gente si puliva il culo coi diti.
Il contagio avveniva stringendosi le mani
e cosi' fu moria tra i popolani.
Rodrigo fu colpito da una forma violenta
salutando uno zio che cacava polenta :
vane le cure con aspirina e chinino...
e mori' senza ricevere quel beato pompino.
Ed ecco proprio che da questo momento
riapparve Renzo dall'isolamento :
da Bergamo a Lecco in un battibaleno,
superando le carrozze nientedimeno,
arrivo' da Lucia che tutta emozionata
gli disse che lui non l'avrebbe trombata.
E Renzo rispose, di rabbia assai empio :
"Lucia te c'hai il VOTO... ed io lo riempio !".
Questo e' il finale : ma quale provvidenza..
i mugolii echeggiarono ben oltre Vicenza.
Il mio romanzo e' terminato,
ripongo la penna e vo' a bere un Moscato
perché io soprattutto di questo Manzoni,
diciamocelo, mi sono bell'e riempito i coglioni!