I 5 peggiori personaggi dell'Antica Roma

Come in ogni società e in ogni epoca, esistono sempre dei personaggi che vengono ricordati, non tanto per le loro gesta, ma per il loro aspetto buffo o per le cose stupide che hanno fatto nel corso della loro vita. Pertanto, concentriamoci sui 5 casi umani dell'Antica Roma.

5) Tiberio Claudio Druso, 10 a.C. - 54 d.C.

Claudio, nell'Antica Roma, veniva definito un "mostro di natura", non solo da chi lo circondava, ma dalla stessa madre che l'aveva dato alla luce. In questo caso, di certo non vale il detto "Ogni scarrafon, è bell a mamma soje", ricordando la famosa canzone di Pino Daniele. La bruttezza non era l'unico carattere distintivo di questo romano d'altri tempi: infatti, l'uomo soffriva anche di balbuzie, movimenti locomotori lenti e scarsi rapporti interpersonali.

4) Catone il Censore (234 - 149 a.C)

Marco Porcio Catone aveva l'ossessione per l'orazione. Voleva convincere tutti della bontà (o presunta tale) delle sue idee, risultando, per questo, decisamente ridicolo. Al di là delle massime che vengono condivise spesso oggigiorno anche su Facebook, forse era anche il viso che non aiutava questo grande oratore romano.

3) Nerone (Lucio Domizio Enobarbo, 37 - 68 d.C.)

Ultimo rampollo della gens Giulio-Claudia, è diventato famoso per aver dato fuoco alla Città Eterna. Forse il potere della sua dinastia gli ha dato alla testa....Chissà. Una cosa è certa: era certamente una "testa calda".

2) Caligola (Gaio Giulio Cesare Germanico, 12 - 41 d.C.)

Caligola aveva idee tutte sue in merito alle strategie di governo da adottare a Roma. Non seguiva linee precise, faceva, sostanzialmente, un po' come gli pareva. Viveva giorno per giorno, il ragazzo, tra soldati che raccoglievano conchiglie sulla spiaggia, invece di combattere, decapitazioni a ca*** di cane, cavalli senatori. Per tutte queste belle cosette, Caligola era considerato uno dei soggettoni da prendere in giro tutto il tempo.

1) Marco Tullio Cicerone (106 - 43 a.C.)

Cicerone e il suo otium hanno dato parecchio filo da torcere agli studenti di tutti i licei. Un uomo prolifico, chiacchierone e saputello che è stato l'incubo di qualsiasi studente costretto a confrontarsi con una pallosa versione di latino. Anche per i suoi contemporanei non è stato un uomo così ben voluto: ogni occasione era buona per far straripare dalla propria bocca fiumi di parole.